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E’ improcedibile la domanda giudiziale se la convocazione in mediazione inviata ad un indirizzo errato e/o ad una pec non corretta.

Autore Carlotta Calabresi

31 07m 24

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Tribunale di Benevento, 06.04.2023, sentenza n. 845, Giudice Estensore Antonietta Genovese

Il caso in esame riguarda una vertenza in materia di opposizione a decreto ingiuntivo, nel quale l’opponente chiedeva in via preliminare che venisse disposta la mediazione obbligatoria.

In merito, il Tribunale ha così statuito:
  • il finanziamento è materia soggetta all'espletamento della procedura di mediazione obbligatoria, in quanto specificamente individuata dall'art. 5 D.Lgs. 20/2010;
  • la comunicazione di avvio del procedimento di mediazione deve essere portata a conoscenza del diretto interessato “con ogni mezzo idoneo ad assicurarne la ricezione” ex art. 8 D.Lgs. n. 28/2010;
  • nel caso di specie, la notifica effettuata da parte opponente alla controparte contiene l'indicazione errata della sede della società e, pertanto, non appare adeguata al raggiungimento dello scopo;
  • inoltre, l'avviso di convocazione veniva notificato mediante pec ad un indirizzo non corretto, e non associabile, di conseguenza, alla convenuta;
  • non risulta espletata la procedura di mediazione.
Per tali ragioni, il Tribunale ha ritenuto improcedibile la domanda in virtù del mancato espletamento della relativa procedura. *
  • Avv. Carlotta Calabresi

    Roma

    Dopo diversi anni di esperienza in studi legali italiani ed internazionali e di ricerca universitaria che coltivo tuttora (Luiss Guido Carli, Università Politecnica delle Marche, Università di Urbino), nel 2010 mi sono avvicinata a questa nuova professione introdotta in Italia grazie alla direttiva UE 52/2008 e ho trovato una strada consona alla mia natura pacifica, sempre alla ricerca della soluzione equilibrata e di buon senso. In questi 14 anni ho visto cambiare la mentalità di avvocati e magistrati. Ora c`è maggior fiducia nell`istituto e, a seguito della pandemia e l’istituzionalizzazione della mediazione online, un riscontro molto positivo. La mediazione è uno strumento di giustizia sostenibile: la lentezza cronica della giustizia italiana impone un nuovo paradigma. La risoluzione alternativa delle controversie porta alla composizione rapida ed economica dei conflitti favorendo la pacificazione sociale, lo sviluppo dell’economia e la fiducia degli investitori esteri in Italia. La giustizia riparativa/collaborativa si inserisce nel processo globale che mira allo sviluppo sostenibile, in quanto contribuisce all`Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 16 dell’ONU: promuovere società giuste, pacifiche e inclusive. Mi piace l`idea di far parte del "sistema giustizia" e di contribuire allo sviluppo del nostro Paese. Sono in 101 Mediatori dal 2019 e mi sono occupata di 473 pratiche (aggiornamento settembre 2024) in cui ho raggiunto un tasso di adesione della parte chiamata pari al 59%, di mediazioni avviate pari al 54% e di accordi raggiunti pari al 71%.

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