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Nella mediazione delegata il Giudice può caldeggiare le parti ad avvalersi di una consulenza tecnica in mediazione che potrà essere poi depositata in giudizio nel caso di mancato raggiungimento dell’accordo in mediazione.

Autore Laura Principe

16 11m 20

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Tribunale di Roma, pronuncia del 22.10.2020

A seguito di accertamento tecnico preventivo, il Giudice del Tribunale di Roma, Dott.ssa Raffaella Vacca, formulava una proposta ex art. 185 c.p.c. che veniva però rifiutata da una parte in giudizio, la quale contestava le risultanze dell’accertamento.
Di talché, il Giudice riteneva di poter procedere ad una mediazione delegata poiché vi erano margini negoziali tra le parti che avrebbero consentito loro di addivenire in breve tempo ad una soluzione della vertenza soddisfacente per entrambe.
Ciò avrebbe anche evitato lunghi rinvii causati dall’emergenza sanitaria in corso.
Il Giudice riferiva espressamente di ritenere opportuno l’espletamento della consulenza tecnica in mediazione, anche per accertare il nesso di causalità tra fatti ed eventi e tra eventi e danni.
Per tali ragioni, il Giudice fissava un termine alle parti per depositare la domanda di mediazione, autorizzava l’Organismo di mediazione ad acquisire la relazione peritale e l’allegata documentazione, nonché ad avvalersi di un consulente tecnico iscritto all’albo dei consulenti tecnici d’ufficio del Tribunale di Roma e di un ausiliario iscritto nell'albo, con il compito di rispondere a determinati quesiti e a quanto ritenuto necessario dall’Organismo di mediazione.
Infine, autorizzava le parti a produrre in giudizio l’elaborato peritale disposto dall’Organismo di mediazione nell’ipotesi di mancato raggiungimento di accordo.
Ciò sta a significare che, nella malaugurata ipotesi di mancato raggiungimento dell'accordo in mediazione e, quindi, di prosecuzione del giudizio, la consulenza tecnica in mediazione avrebbe avuto rilevanza ed un peso specifico.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  • Avv. Laura Principe

    Roma

    Nasco professionalmente a Milano come avvocato civilista e giudice onorario in materia di tutele. Trasferita a Roma da 21 anni, ho lavorato in materia di famiglia e minori, in particolare mi sono occupata di separazione e divorzi, tutela dei minori, nonché di tutele, curatele e successioni. Mi piace la parte del diritto più umano che riguardi le persone nelle loro necessità, bisogni e diritti: il diritto al servizio delle persone. Sono quindi approdata alla mediazione familiare ormai da 13 anni e poi civile perché riesce a costruire degli accordi più rispondenti alle necessità delle persone. Attraverso la mediazione, pochi ed efficaci incontri, si possono costruire degli accordi migliori di qualunque sentenza perché saranno le parti, ad aver scelto in prima persona. Mi piace agevolare un dialogo costruttivo per arrivare all`accordo più rispondente possibile alle loro richieste.

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