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La domanda di mediazione presentata unilateralmente dinanzi ad un organismo che non ha competenza territoriale non produce alcun effetto, salvo accordo espresso fra le parti

Autore Mariarita Anastasi

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Tribunale di Piacenza, 30.01.2023, sentenza n. 28, giudice Evelina Iaquinti

In una controversia bancaria, parte attrice ha presentato la domanda di mediazione presso un organismo territorialmente incompetente, in particolare presso un Organismo con sede in Milano, invece che in Piacenza (luogo del giudice territorialmente competente per la controversia) come si evince da quanto indicato nel doc prodotto telematicamente dall'attore.

Richiamando l'art. 4, comma 1, D.lgs. n. 28/2010 e l’orientamento giurisprudenziale maggioritario ritenuto condivisibile (Tribunale Torino sez. I, 10/06 /2022, n.2577 e Tribunale Foggia 19/07/2021 n. 1831) la giudice ha affermato che la domanda di mediazione presentata unilateralmente dinanzi ad un organismo che non ha competenza territoriale non produce alcun effetto. Sempre secondo il predetto orientamento (Tribunale Torino sez. I, 10/06/2022, n.2577; Tribunale Foggia 19/07/2021 n. 1831; Tribunale Ragusa, n. 496/2020; Tribunale Napoli 14 /03/2016; Tribunale Mantova, sez. II, n. 1049/2015; Tribunale Milano, 26/02/2016; Tribunale Milano, sez. IX, 29/10/2013; Cass. civile n. 17480/2015) tale competenza territoriale è derogabile solo su accordo delle parti, che possono rivolgersi, con domanda congiunta, ad altro Organismo.

Nella fattispecie, mancava tale espresso accordo delle parti e da ciò consegue l'improcedibilità delle domande proposte dalla parte attrice. Le ulteriori questioni proposte dalle parti vengono ritenersi assorbite, in ossequio al "criterio della ragione più liquida", in forza del quale la pronuncia vien e emessa sulla base di un 1 unica ragion e, a carattere assorbente, che da sola è idonea a regolare la lite. °

  • Avv. Mariarita Anastasi

    Catania

    Credo fermamente che nel lavoro, come nella vita, il più delle volte la strada migliore per perseguire un vantaggio personale sia quella di mediare il conflitto, con noi stessi e con gli altri. Questa convinzione ha ispirato la mia scelta di diventare mediatore, ritenendo che il tavolo della mediazione sia il luogo in cui, mettendo in campo una corretta comunicazione ed una solida conoscenza giuridica, si possa restituire alle "parti" il bene della vita perseguito ed alle "persone" l`auspicata serenità. Dopo aver conseguito la laurea a pieni voti presso l`Università di Catania, ho mantenuto il focus sull`importanza della formazione, conseguendo il Diploma di specializzazione per le professioni legali e frequentando diversi corsi di alta formazione giuridica. Nello svolgimento della professione come avvocato civilista ho acquisito competenze in diversi ambiti quali la responsabilità, contrattuale ed extracontrattuale, con particolare attenzione alla responsabilità medica, oltre che in materia di diritto di famiglia, diritti reali, protezione dei dati personali ed anche nella materia condominiale. La professione mi ha fatto, altresì, maturare un`esperienza di tipo relazionale consentendomi di comprendere quali siano le reali esigenze delle persone che si rivolgono al sistema giudiziario e generando in me il convincimento secondo cui il percorso di mediazione possa tracciare la strada più vantaggiosa per la soluzione di qualunque conflitto, consentendo di preservare diritti, tempo, risorse e relazioni.

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