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La condanna al pagamento di una somma pari al contributo unificato va emessa non appena chiarita la ragione dell’ingiustificata assenza.

Autore Veronica Claudia Donella

03 09m 15

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Tribunale di Palermo, ordinanza 29.7.2015

La condanna ai danni della parte assente ingiustificata al pagamento di una somma pari al contributo unificato rappresenta una misura sanzionatoria in favore dello Stato.
Proprio perché si tratta di una sanzione imposta dallo Stato e non di un rimborso all’attore delle spese per il contributo unificato, non vi è la necessità che la valutazione del giudice sull’imposizione di tale sanzione venga fatta in sede di decisione sul regime delle spese di lite in sentenza. Nulla esclude che anche prima della sentenza il giudice possa emettere la condanna in questione. Certo, occorre che sia chiaro il motivo della mancata comparizione, motivo che può essere esplicitato dal convenuto già in comparsa di risposta o alla prima udienza, con conseguente possibilità di emettere in quest’ultima sede la relativa condanna. Si dovrà invece aspettare la scadenza delle preclusioni istruttorie di cui ai termini ex art. 183, comma 6, c.p.c. o la fine della fase istruttoria quando il motivo sia allegato e si intenda provarlo per testimoni o con documenti da depositare nei detti termini. La valutazione sulla sanzione economica in questione andrà infine effettuata nella fase decisoria quando essa sia costituita, ad esempio, dalla temerarietà della lite. Se poi non viene addotta alcuna ragione della mancata partecipazione o se il motivo fatto valere non è ritenuto dal giudice giustificato la condanna è automatica.
  • Avv. Veronica Claudia Donella

    Verona

    Sono un avvocato che si occupa di diritto internazionale. Grazie alla mia specializzazione e alla conoscenza dell`inglese ho potuto conoscere l`istituto della mediazione nel 2002 recandomi a Roma per seguire le conferenze dei mediatori americani che iniziavano a diffondere questo strumento in Europa. Ho quindi avuto l`occasione di sentire amministratori delegati di multinazionali e mediatori di fama internazionale che spiegavano questo istituto con tutto il loro entusiasmo. Io mi sono subito appassionata ed ho frequentato corsi di mediazione e dal 2002 sono iscritta all`Albo dei mediatori della Camera di commercio. Ho poi seguito vari corsi per mantenere l`iscrizione all`Albo della camera di commercio appassionandomi sempre di più e approfondendo le competenze necessarie per mediare le dispute con successo. Amo la psicologia ed è una materia che ho studiato a fondo. Ho trovato nella mediazione il lavoro che mi permette di utilizzare il mio intuito psicologico e la mia empatia. Credo fortemente nella necessità di evitare a tutti i costi il contenzioso giudiziario che non rende mai giustizia e distrugge rapporti affettivi e di affari. Credo da ormai 12 anni che la mediazione sia uno strumento utilissimo, soprattutto in Italia dove il sistema giudiziario non funziona, il cui utilizzo permette alle persone di risparmiare anni di inutili costi e sofferenze. Il mio impegno per la risoluzione delle controversie è totale, è una missione personale.

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