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L’opponente non avvia la mediazione e il giudice conferma il decreto opposto

Autore Mariavittoria Fratarcangeli

04 07m 16

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Tribunale di Cosenza, sentenza 5.5.2016

Grava su gli opponenti l'onere di avvio del procedimento di mediazione, pena il consolidamento degli effetti del decreto ingiuntivo opposto.
Il Tribunale di Cosenza con la sentenza in commento, aderisce all’orientamento espresso di recente dalla Suprema Corte, secondo cui la legge sulla mediazione è stata costruita in funzione deflattiva e pertanto va interpretata alla luce del principio costituzionale del ragionevole processo e dunque dell'efficienza processuale. In questa prospettiva, la norma, attraverso il meccanismo della mediazione obbligatoria mira, per così dire, a rendere il processo l'estrema ratio, cioè l'ultima possibilità dopo che le altre possibilità sono risultate precluse.
Quindi l'onere di esperire il tentativo di mediazione deve allocarsi presso la parte che ha interesse al processo e ha il potere di iniziare il processo, che nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo è la parte opponente (Sentenza 24629 del 3.12.2015)
 
 
  • Avv. Mariavittoria Fratarcangeli

    Frosinone

    Sono un avvocato (esercito la professione dal 2005, anno di iscrizione all`albo)ed ho iniziato ad apprezzare la mediazione da qualche anno; ovvero da quando ho iniziato ad approfondirla, ad aggiornarmi. Rappresenta "un universo parallelo" rispetto al modo più naturale (soprattutto per noi avvocati) di concepire la risoluzione dei conflitti; e la vera particolarità è l`attenzione - nel gestire le controversie tentando di risolverle - ad elementi quali la comunicazione, il modo di interagire con l`altro in una conversazione, l`attenzione all`interlocutore, la coscienza dell`importanza del modo di muoversi o della postura, la cui conoscenza rappresenta secondo me un arricchimento professionale e non solo. Sono affascinata dalla mediazione e penso che ciò possa essere rilevante nella scelta di un mediatore; ho imparato di fatto ad attribuire il giusto rilievo a quelli che costituiscono i presupposti per tentare una buona mediazione: ovvero l`attenzione al linguaggio, l`approccio rassicurante con le parti, la disponibilità all`ascolto. A tale ultimo proposito, penso di essere naturalmente portata all`ascolto ed alla comprensione di una vicenda riuscendo a mettermi nell`una posizione e in quella contrapposta e riuscendo a scomporre le varie problematiche. Sono mediatore dal 2011 ed ho sempre svolto (come di fatto continuo a svolgere) la professione di avvocato in campo civile con specializzazione nel diritto del lavoro (anche pubblico impiego e previdenziale), e tratto quindi controversie rientranti in tali settori del diritto. Numerose sono state nel tempo le questioni affrontate riguardanti la materia delle obbligazioni e contratti e quindi, quelle che riguardano la responsabilità civile o anche medica, come quelle riguardanti la locazione o la materia successoria.

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