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L’ingiustificata mancata partecipazione alla mediazione costituisce un comportamento doloso

Autore Diletta Fusaro

26 07m 23

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Tribunale di Termini Imerese, 7.4.2023, sentenza n. 412, giudice D’Urso

In una controversia di locazione avente ad oggetto l'opposizione avverso il decreto ingiuntivo per canoni di locazione, il giudice concedeva la provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo opposto e onerava parte opposta (il locatore) all'introduzione del procedimento di mediazione che, una volta instaurato, si concludeva con verbale negativo in ragione della mancata comparizione personale del conduttore. Non essendosi presentato senza giustificato motivo, benché ritualmente convocato dall'Organismo prescelto, l'esperimento è stato di conseguenza chiuso senza poter entrare nel merito delle diverse posizioni delle parti.
La giudice ha stabilito  - riferendosi a sentenza Tribunale di Roma 23.02.2017 e ordinanza Tribunale di Palermo 29.07.2015 - che l’ingiustificata mancata partecipazione alla mediazione costituisce un comportamento doloso, in quanto idoneo a determinare l'introduzione di una procedura giudiziale – evitabile - in un contesto giudiziario, quello italiano, saturo nei numeri e smisuratamente dilatato nella durata dei giudizi, tanto da comportare la condanna al versamento di una somma pari al contributo unificato dovuto per li giudizio.
Pertanto, la radicale evidente assenza di un giustificato motivo della mancata partecipazione del conduttore al procedimento di mediazione, in forza del combinato disposto degli art. 8 co VI bis del d.Igs. 28/2010 e art. 116 c.p.c., concorre a ritenere raggiunta la piena prova della infondatezza della sua resistenza ad oltranza e legittima l’interesse dell'attore ad ottenere quanto richiesto in atto di citazione (il pagamento dei canoni di locazione)
 
  • Avv. Diletta Fusaro

    Grosseto

    Avvocato civilista (presente nelle liste del gratuito patrocinio) e penalista (presente nelle liste dei difensori d’ufficio). Iscritta all’Ordine degli Avvocati di Grosseto dal 7/4/2004. Mediatore civile professionista dal 2011. Svolgo attività pro bono anche tramite l’Associazione Onlus Avvocati di Strada. In questi anni di esercizio della professione mi sono dedicata molto alle problematiche (civili e penali) legate alla famiglia legittima e di fatto per una particolare sensibilità verso questa tematica, mettendo a disposizione le mie conoscenze (apprese attraverso l’esperienza e l’aggiornamento continuo), ma anche tramite un ascolto attento.

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