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Dalla mancata partecipazione alla mediazione il Giudice può discrezionalmente trarre argomenti di prova ma non è obbligato

Autore Maurilio Faso

11 03m 22

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Cassazione civile, sez. II, ordinanza 1.03.2022, n. 6730

Il Tribunale di Sciacca aveva condannato X Y Z rimasti contumaci, al rilascio in favore di A B di un immobile, in quanto occupato senza titolo, condannandoli al pagamento dell'indennità di occupazione. X Y Z avevano impugnato la sentenza, deducendo di occupare l'immobile in quanto, concluso tra le parti un contratto preliminare di vendita ed avendo i promissari acquirenti integralmente pagato il prezzo convenuto, i promittenti venditori avevano loro consegnato l'immobile. La Corte d'appello di  Palermo aveva dunque riformato la sentenza e aveva rigettato le domande proposte dagli attori, condannandoli ex art. 96 c.p.c. 3. La Corte d'appello aveva accolto la domanda ex art. 96 c.p.c. senza alcuna prova del danno perché sarebbe stata pacifica la sussistenza del titolo giustificativo della detenzione.
Uno dei motivi di ricorso per cassazione interposto da A e B attiene alla mancata partecipazione al procedimento di mediazione dei convenuti X Y Z.
La Corte ha osservato che i soggetti che non hanno partecipato alla mediazione sono le controparti risultate totalmente vittoriose e che la mancata ripetizione delle spese sostenute dalla parte vincitrice è prevista per la sola ipotesi del rifiuto della proposta del mediatore quando il provvedimento che definisce il giudizio corrisponde interamente al contenuto della medesima proposta.
Inoltre, l'art. 8, comma 4-bis del d.lgs. 28/2010, secondo cui "dalla mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione, il giudice può desumere argomenti di prova nel successivo giudizio", introduce un potere discrezionale del giudice, non certo un obbligo. °
 
  • Avv. Maurilio Faso

    Palermo

    Esercito la professione di avvocato civilista ormai da oltre 25 anni, e punto ad offrire prestazioni di assistenza e consulenza legale fondate su qualità ed efficacia. Mi occupo prevalentemente di diritto di famiglia, recupero crediti e procedure esecutive, locazioni e condominio, obbligazioni e contratti, risarcimento danni. Cerco di coltivare la relazione con il cliente, informandolo in modo costante sull`evoluzione della sua vicenda, con l`impegno affinché una controversia possa essere risolta nel modo più utile per le esigenze concrete che emergono dal confronto. Perciò punto molto sull`extragiudiziario, visti i tempi imprevedibili ed i costi sempre più onerosi di una causa in tribunale, oltre allo stress che ad essa inevitabilmente si accompagna. In questa ottica, sono andato sempre più rivalutando la mediazione, che oggi considero una reale e concreta alternativa alla soluzione giudiziaria, soprattutto per la possibilità che dà di trovare soluzioni condivise dalle parti, garantendo la salvaguardia della loro relazione e la ritrovata serenità che si accompagna alla risoluzione di un conflitto.

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